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Il fluire del tempo, le modalità della sua scansione in epoche diverse e in diverse civiltà, la percezione che ne ha l'uomo e le rappresentazioni che ne dà nei miti, nei riti, nelle arti e nella letteratura: tali sono le tematiche che affronta questo volume. Perché il 'calendario' - anzi, i 'calendari' - costituiscono un modo privilegiato di 'pensare il mondo', quello reale e presente ai nostri occhi e quegli altri che non vediamo ma solo intuiamo, o vagheggiamo: del divino, dell'oltretomba, degli astri, delle essenze spiritali. In essi precipita, si deposita e si sublima la memoria degli eventi, condensandosi in una mappa virtuale che sul passato - effettuale o ideale che sia - impronta il presente e il futuro. Una mappa che è anche, in fondo, un immaginario dalle potenti valenze evocative ed espressive che se da un lato agevolmente si presta a farsi tramite e supporto della tradizione culturale come del vissuto storico e sociale dall'altro ha la capacità di riattivarli restituendoli a una nuova contemporaneità.